Viviamo in un mercato globalizzato, siamo tutti interconnessi e ogni giorno moltissime merci valicano le frontiere. Che le imprese puntino all’internazionalizzazione dei propri prodotti è normale. A questo punto però entra in gioco la traduzione e l’importanza che essa sia effettuata da una persona competente, possibilmente madrelingua, che abbia dimestichezza con il contesto culturale di riferimento e che sappia riconoscere il momento in cui sganciarsi da una traduzione letterale a favore da una più aderente ai modi di dire locali.

Spesso e volentieri quando mi si chiede un esempio, ricordo quello capitatomi in prima persona con una nota marca di pizzoccheri.

Mentre attendevo che cuocessero mi cadde l’occhio sulla traduzione in tedesco della ricetta consigliata sulla confezione: non potevo credere a quello che stavo leggendo. Era così maldestra da chiudere suggerendo di mangiare il piatto tipico valtellinese con… la cannuccia!

Questo non è un caso isolato. Capita di frequente e danneggia non solo il singolo prodotto ma anche l’immagine dell’azienda.

Ecco perché le traduzioni con i software o avvalendosi di traduttori amatoriali sono da evitare.

Nessuna macchina sarà mai in grado di acquisire la sensibilità e la conoscenza che può avere una persona nata e cresciuta in un determinato territorio.

E solo un professionista con esperienza saprà:

  • riconoscere il tono giusto da utilizzare in ogni momento;
  • scegliere il termine più aderente alla situazione;
  • e avvertire le sfumature linguistiche per adattare il testo al mercato di riferimento.
Se volete scongiurare di sabotare da soli la vostra azienda – e di perdere denaro ed energie preziose – il mio consiglio è quindi solo uno: nella vostra strategia di espansione internazionale, non sottovalutate mai l’importanza di una buona traduzione.

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